domenica 26 novembre 2017

Inaugurata“AQUA AURA. SOMEWHERE OUT THERE” in Alessandria


INAUGURATA “AQUA AURA. SOMEWHERE OUT THERE” IN ALESSANDRIA

 
L' artista Aqua Aura e il curatore Matteo Galbiati


Alessandria – E’ stata inaugurata sabato scorso, 25 novembre, la mostra dell’ artista  Aqua Aura, allestita nelle due prestigiosi sedi alessandrine, in Palazzo Cuttica e nelle Sale d’ Arte titolata “Aqua Aura. Somewhere out There”, curata da Matteo Galbiati. L’evento rappresenta l’ apertura della II Biennale d’ Arte di Alessandria OMNIA 2017, realizzato dall’ Associazione Culturale Libera Mente, in collaborazione con l’ Associazione Culturale Arteam, con il sostegno e la collaborazioe del Comune di Alessandria ed i Patrocini della Provincia e del Comune di Alessandria. Main sponsor Cooperate s.r.l., media partner Espoarte, catalogo Vanillaedizioni.

L’ artista Aqua Aura e protagonista di questa mostra in  qualità di vincitore dello Special Project dell'Arteam Cup 2015 conferito dall'Associazione Culturale Arteam. Nelle due location l'artista presenta due progetti simmetrici e integrati che raccontano la sua storia artistica e delineano i temi della sua lunga ed articolata ricerca, presentando sia opere di repertorio (Sale d'Arte) sia, in un allestimento site-specific pensato appositamente per il luogo, opere completamente inedite e appartenenti all'ultima fase della sua costante sperimentazione e indagine (Palazzo Cuttica).

Il titolo della mostra - Somewhere Out There - riprende una frase che lo scienziato americano e ricercatore astrofisico Carl Sagan, fondatore del progetto SETI sulla ricerca di intelligenze extraterrestri nel cosmo siderale, pronunciò in un articolo del 1977 pubblicato sulla rivista Newsweek Magazine e che ha suggestionato l'artista per la forza con cui in quel testo il ricercatore esortava i giovani a impegnarsi, con lo stupore e la motivazione di ricerca, con entusiasmo e convinzione, a cercare di spingersi sempre nella direzione delle nuove frontiere della conoscenza*. Con lo stesso spirito Aqua Aura ha sempre mosso la sua visione estetica all'indirizzo dell'esplorazione di immagini in cui micro e macro cosmo della conoscenza visibile e invisibile si contaminano e confrontano. I suoi "paesaggi" immaginari - come le sculture, i video, i lightbox e le installazioni - cercano sempre una peculiare dilatazione o compressione con cui si approfondiscono le possibilità del campo visivo, reso sensibile proprio dal modus dedotto dalle indagini percettive che l'artista conduce su quanto esiste, si percepisce o si intuisce nel e dal mondo reale.

Tutte le opere ci fanno intraprendere un intrigante viaggio in un mondo nuovo dove toccare altre possibilità del reale, anche quando la certezza della visione pare essere deviata, minata o stravolta nel suo apparire tangibile, messa in discussione dalle nuove ipotesi sollecitate dall'occhio e dall'animo dell'artista. Paesaggi e microcosmi microscopici aprono allo sguardo una contaminazione ibrida di luoghi e mondi: dal panorama artico al tessuto infra-cellulare, la visione viene stimolata a continui spostamenti di campo che trasferiscono la riflessione dalla realtà dell'universo all'intuizione di sentori interiori e mentali, dove l'invisibile immaginato del pensiero tocca la verità delle cose.

Realtà fisica e mentale, tra metafora e metafisica, si combinano con quell'alchimia, unica e poetica, che solo le atmosfere di Aqua Aura sanno evocare con tanta passione e intensità. I due luoghi distinti, quindi, diventano uno scrigno specialissimo dove incontrare l'emozionante suggestione che le sue opere sanno produrre.

Nelle nobili stanze di Palazzo Cuttica, fortemente connotate da un'architettura storica di notevole pregio e da quelle eterogenee collezioni d'arte che qui sono "naturalmente" presenti, Aqua Aura ha deciso di mantenere l'aspetto da Wunderkammer del sito: le opere antiche si legano alle opere contemporanee dell'artista in un unicum fortemente connotante. Pochi interventi e molto attentamente calibrati vogliono integrarsi con le specificità "complesse" di questi ambienti per definire una sorta di "saturazione visiva" e un percorso "immersivo" fortemente caratterizzante nell'impatto emozionale.

Le opere di Aqua Aura vogliono sì proporsi come nuovi oggetti di meraviglia che arricchiscono una collezione storica, ma anche invitano ad osservare e indagare con cura, proprio per la loro attrattiva catalizzante, sono capaci di coinvolgere ogni spettatore  e di spingerlo verso il desiderio di apertura a nuove conoscenze: opere come The Gift o le immersive e travolgenti installazioni video-multimediali Millenial Tears e The purple resonance agiscono amplificando visioni di ambienti particolari ed estremi o immagini derivate dal microscopio elettronico che, attraverso corpuscoli di una corporeità invisibile alla percezione, incontrano il nostro spazio vivibile e visibile, acuito ora da una nuova multisensorialità totalmente imprevista in tali termini.

Anche nelle Sale d’Arte si snoda un percorso che cerca un dialogo con il luogo presentando una seria di opere che accolgono - in un ribaltamento concettuale rispetto al concept previsto per Palazzo Cuttica - due capolavori conservati nelle collezioni dei Musei Civici di Alessandria, uno di Casorati (pensato per il piano inferiore) e uno di Fillia (al piano superiore). In un allestimento espositivamente più convenzionale, la serie Scintillation, che occupa in modo esclusivo tutto il luogo, racconta di un paesaggio che l'artista ha saputo re-inventare con la sua intuizione sempre in bilico tra realtà inventata e immaginata e realtà vera e tangibile.

Nei due ambienti delle Sale d'Arte si collocano due tipologie leggermente diverse di immagini legate alla ripresa dell'ambiente: da una parte (piano superiore) il dialogo resta ancorato ad una resa più realistica dei soggetti, mentre al piano inferiore il paesaggio diventa pretesto per una rilettura in chiave individuale e metafisica della Natura che ci circonda, innescando meccanismi di definizione dello sguardo che viene spinto a considerazioni esistenziali, oniriche e immaginifiche, misteriose e imprevedibili.

I paesaggi "alternativi" di Aqua Aura introducono ad orizzonti fluidi, instabili, mutevoli che, tra aperture e raccoglimento, fanno permanere in sospensione ogni nostra emozione, riverberata in un'anima che sconfina tra la soglia, ormai permeabile, posta al confine tra realtà e metafisica.

In concomitanza con le due mostre saranno organizzati laboratori didattici per le scuole organizzati e curati da Jetmira Hasai della scuola di Comunicazione e Didattica dell'Arte dell'Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia.

La mostra  rientra in un progetto più ampio dell'artista connettendosi con l'altra personale che lo vede impegnato alla Sinagoga di Reggio Emilia con la mostra Millennial Project a cura di Chiara Serri, con il Patrocinio di Comune di Reggio nell'Emilia e dei Musei Civici di Reggio Emilia.

In occasione delle mostre verrà editata un'unica monografia bilingue italiano-inglese edita da Vanillaedizioni che racchiude tutte le opere delle due mostre, gli allestimenti, un'ampia prefazione introduttiva, i saggi critici dei curatori e un'intervista-dialogo con l'artista.

La mostra è visitabile fino al 28 gennaio 2018 con i seguenti orari:  Palazzo Cuttica: sabato e domenica dalle ore 15 alle 19;Sale d’Arte: giovedì, sabato e domenica dalle ore 15 alle 19.
 

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