martedì 26 aprile 2016

Mostra d' arte benefica a Verbania


A VERBANIA LA MOSTRA BENEFICA “PER AMORE, SOLO PER AMORE – 2”

 

S’ inaugura sabato 30 aprile alle ore 17 la collettiva di pittura, scultura e fotografia, allestita nella storica Villa Giulia, affacciata con il suo parco sulla riva del lago Maggiore, di proprietà comunale e sede del Centro Ricerca Arte Attuale. “Per amore, solo per amore” è il titolo della rassegna di opere messe a disposizione dalle artiste e dagli artisti invitati dall’ artista e curatrice Marisa Cortese, mostra organizzata da Siviera per Kiwanis International di Verbania con il patrocinio del Comune di Verbania. Lo scopo è sostenere il soggiorno estivo di bambini autistici con l’ intervento di personale specializzato. Il progetto è alla sua seconda edizione ed ha visto l’ attivazione di altre iniziative.

La mostra è visitabile fino all’8 maggio, il sabato e la domenica dalle 10 alle 21, gli altri giorni dalle 17 alle 19 con ingresso libero.

COME RAGGIUNGERE VERBANIA

In bus: www.vcoinbus.it

In traghetto:
 www.navigazionelaghi.it

In treno: www.ferroviedellostato.it

In auto:
da Torino: autostrada A24 da Torino a Milano, raggiungere A26 Alessandria-Gravellona Toce, direzione Gravellona Toce, uscita Verbania, direzione Verbania;
da Milano: autostrada E62/A26 Milano Laghi, bivio per Gravellona Toce, uscita Verbania, direzione Verbania

 

domenica 24 aprile 2016

L' artista Gastone Cecconello in mostra a Salussola


SALUSSOLA (BI): “Retouches” la mostra di Gastone Cecconello
 

S’ inaugura sabato 30 aprile dalle ore 17 alle 22.30 la personale dell’ artista Gastone Cecconello allestita presso il Museo Laboratorio dell’ Oro e della Pietra di Salussola (BI), titolata “Retouches”.

Questo il testo di Angelo Gilardino: “ La pazienza non basta. Anzi, nella pazienza ci si può perdere. I lavori di Gastone Cecconello –i polimaterici, le sculture, i grandi dipinti – infiniti pensieri suggeriscono, meno quello che l’ autore ci abbia speso pazienza: energia, immaginazione, bravura, furore controllato, si, ma non pazienza, anzi tutto quello che ha fatto sembra scandito da una folgore, bruciato nel tempo di una miccia corta. Questi disegni, invece, sembrerebbero smentire il modus operandi e il carattere stesso dell’ artista: qui, la pazienza ha avuto una parte immane – non si tracciano milioni di segni se non si dispone di pazienza in misura biblica. Ma non basta. C’ è voluto dell’ altro. Soprattutto energia, immaginazione, bravura…e alla fine, la musica è la stessa: che decidano di volare o di salire gradino per gradino la scala di Giacobbe, sempre angeli sono. E procedono per divinazione e forza, quale che sia la velocità del loro movimento. Il pericolo di smarrirsi nella minuzia dei tratti equivale a quello di mancare il bersaglio nel gesto fulmineo che occupa in pochi istante un grande spazio: ne è immune solo l’ artista che ha dentro di sé una bussola infallibile.

Questi disegni sono il risultato di una religiosa osservazione delle cose nel silenzio (che fa dir loro tutto), dei corpi senza parola (che si esprimono al massimo del loro potere), e rivelano i rapporti misteriosi che legano gli oggetti, le loro affinità, le loro interrelazioni, i loro antagonismi. L’ osservazione è anche un giudizio, che si esprime elevando gli oggetti minimi a dignità di emblemi, caricandoli di potere. E’ un procedimento che investe non tanto la forma, quanto l’ essenza delle cose, il loro modo di rivelarsi alla coscienza.

E’ una scoperta che si appropria del consueto su un piano cognitivo totalmente diverso. Sono gli oggetti di sempre, mai visti così. Ad annunciarli, ad avvolgerli, non è uno squillo araldico, ma una silente rarefazione dello spazio-tempo che li rende risolutivi, perentori, traboccanti di senso proprio nella misura in cui sembrano rifuggire dal oro significato “reale”: essi acquistano, infatti, la gravità iconica dell’ enigma e, al tempo stesso, la grazia saggia e ironica di un proverbio, la straniata forzatura di un rebus e la logica impellente di un’ evidenza che li rende esaustivi e, nella loro aliena limpidezza, incontrovertibili.

E ancora la domanda di Gauguin (Di dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?) che sottende questi disegni, ma a farla rimbalzare nel tempo non è la calorica tavolozza di un genio che apre la visione di mondi lontani, è invece la conquista del monotono pennino di un Maestro che, resosi umile e tenace, nell’ interazione del suo gesto trova l’ accesso a una diversa visione di questo mondo, la risposta raggiungibile soltanto al di là del conosciuto: è un segno-mantra che, grattando la sottile pellicola dell’ immagine-parvenza, la oltrepassa e, da un raggiunto “oltre”, ce la restituisce pacificata, immersa nella consapevolezza e nella beatitudine che costituiscono l’ approdo più alto della sapienza”.

La mostra si inserisce nell’ ambito della festa dedicata al beato Pietro Levita, patrono di Salussola e gode del patrocinio del Comune; è visitabile tutti i sabati e le domeniche di maggio con i seguenti orati: domenica 1° maggio dalle 9 alle 18 – sabato dalle 14.30 alle 18 e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Via Duca d’ Aosta 7 – Salussola (BI).

Per maggiori informazioni: www.museolaboratoriosalussola.org


 

mercoledì 20 aprile 2016

A Torino l' installazione di Massimo Barzagli


TORINO: A PALAZZO MADAMA “SAVE OUR FLOWERS”
                             La presentazione dell' installazione di Massimo Barzagli
Torino – E’ stata presentata mercoledì mattina, 20 aprile, alla stampa, l’ installazione dell’ artista toscano Massimo Barzagli “Save Our Flowers”, un unico grande lavoro, composto da dodici lastre di ceramica realizzate nella storica bottega Gatti di Faenza. La splendida opera ricopre la pavimentazione della Sala Quattro Stagioni di Palazzo Madama, sembra un grande tappeto rosa fiorito e proprio i fiori sono i veri protagonisti, sono un invito alla bellezza e alla leggerezza, una primavera floreale su uno sfondo rosa. Una magnifica installazione, curata da Sergio Risaliti, che ha sottolineato, nella sua presentazione, che Massimo barzagli si è affermato nel panorama dell’ arte italiana ed europea alla metà degli anni Ottanta con una ricerca sulla pittura e i materiali viventi e organici, come i fiori ma anche gli animali, e sul corpo. Egli dipinge la natura, nel senso reale del termine, per trasferirla sulla tela o altra superfice.

La mostra, visitabile fino al 29 maggio 2016, è stata realizzata in occasione dell’ IFLA 2016 – Congresso Mondiale degli Architetti di Paesaggio a Torino e “Save our flowers” è un work in progress iniziato nel 2007 alla stazione metropolitana di New York di Fulton street (Barzagli ha uno studio anche in quella metropoli), proseguito nel 2010 con un gruppo di bambini all’ Art Factory di Dynamo Camp e poi ancora nel 2012 al Centro per l’ Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (in occasione della mostra monografica dell’ artista al Seul Performing Festival). Nel dicembre 2013 Massimo Barzagli arriva a Torino, chiamato dalla Fondazione Medicina e Misura di Donna Onlus. Dona la sua arte coinvolgendo in una performance i dipendenti dell’ Ospedale Sant’ Anna in occasione del rinnovamento dello storico ingresso di via Ventimiglia: da allora, una tela collettiva di impronte di fiori dà il benvenuto gioioso a tutti gli ospiti del più grande ospedale ginecologico e ostetrico d’ Europa, il Sant’ Anna. Con questa installazione a Palazzo Madama continua la collaborazione con la Fondazione Torino Musei e la Fondazione Medicina a Misura di Donna per l’ Ospedale Sant’ Anna. Un progetto iniziato nel 2014 con “Nati per la cultura”, il passaporto di cittadinanza culturale consegnato dai medici alle famiglie di ogni nuovo nato con il Kit della salute, che consente la frequentazione libera ai musei di tutto il nucleo famigliare nel primo anno di vita, inserendo così a pieno titolo la Cultura come una raccomandazione per una buona crescita. Al termine della mostra l’ opera sarà donata dall’ artista alla Fondazione per il nuovo reparto maternità, in corso di realizzazione. L’ installazione permette inoltre una esperienza sensoriale per tutti, partendo dai bambini e i non vedenti.
 

E poi ancora, l’ Opera Barolo accoglie l’ artista in residenza, per un progetto fiorito che vedrà coinvolgere anche gli abitanti del nuovo housing per persone in temporanea difficoltà abitativa, in via Cigna a Torino. Il lavoro finale sarà presentato il 27 maggio.

Informazioni utili: Palazzo Madama Piazza Castello- Torino – Orario Lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì dalle 10 alle 18. Sabato dalle 11 alle 19 e domenica dalle 10 alle 19. Chiuso martedì. La biglietteria chiude un’ ora prima. Tel. 011 4429618.
 

domenica 17 aprile 2016

INAUGURATA LA MOSTRA DI FILIPPO BIAGIOLI


INAUGURATA LA PERSONALE DI FILIPPO BIAGIOLI

“Tra stupore e innovazione” alla Casa d’Arte di Vercelli
 
Vercelli – “Tra stupore e innovazione” è il titolo della personale di Filippo Biagioli allestita alla Casa d’ Arte Viadeimercati di Vercelli, inaugurata sabato 16 aprile dall’ Assessore alle Politiche Giovanili e Istruzione Andrea Ranieri e Daniela Mortara, Assessore Promozione Patrimonio Culturale del Comune di Vercelli. Tra lo “stupore” degli amici, collezionisti e artisti presenti all’ evento ha subito introdotto la mostra l’ artista, anticipando così il gallerista Claudio Maria Balocco, ringraziando e sottolineando quanto fosse emozionato.

La critica Luisa Facelli, suo il testo pubblicato in catalogo, ha precisato quanto  Filippo Biagioli sia fedele alla cifra stilistica e alla poetica che aveva incantato con la sua immediatezza stralunata. Infatti le opere in mostra rappresentano la continuità del suo lavoro, con più “innovazione”, presentano un Biagioli ormai adulto, disincantato, non descrive più gli incubi e le paure ma li racconta con più sottile allusività…non è più il giovane spettinato che strizza l’ occhio al graffitismo. Semmai un murale bizzarro Filippo se lo inventa lui, senza spray, e non furtivamente su un muro abusivo, anzi su un muro che è stato invitato a illustrare, e su cui una ricerca filologica della fauna locale è diventata zoologia fantastica naturalizzandosi per sempre in giardino. Si tratta infatti del lungo murales che Biagioli ha realizzato nel giardino di Nadia e Renato Luparia in San Maurizio di Conzano, in Monferrato.
 
La mostra allestita alla Casa d’ Arte dove già è stato presente con una personale nel 2007, espone una serie di sculture in legno: totem, reliquari, Gio’ o doll, colorati, ricchi di simboli; una serie di opere su tela di piccole dimensioni che il curato allestimento della gallerista Paola Bertolazzi rende ancora più intriganti. E poi le opere realizzate su tavole in legno, anch’ esse ricche di colore, messaggi, segni, che evidenziano una ricerca antropologica, botanica e zoologica. E non manca la scrittura, la sua “scrittura analphabetica”.  Nella piccola sala al piano inferiore della galleria sono esposte una serie di fotografie con interventi dell’ artista.

“Tra stupore e innovazione”, che non mancherà di stupire i visitatori, è visitabile fino al 22 maggio 2016 su appuntamento telefonico ai numeri 3286725445 oppure 3472554103.
Casa d’ Arte Viadeimercati, via Vibio Crispo 3, Vercelli.
 

giovedì 14 aprile 2016

Itinerario"Porpora" nei GRANDI GIARDINI ITALIANI


NUOVI ITINERARI NEI “GRANDI GIARDINI ITALIANI”

 

Dopo le fioriture primaverili, dal mese di giugno con l’arrivo dell’estate “Giardini di porpora”– il nuovo itinerario di Grandi Giardini Italiani che raccoglie 13 importanti giardini aderenti al network che hanno scelto di ornare i loro grandi e suggestivi spazi con le cosiddette piante acidofile – prosegue tra Piemonte, Liguria, Lombardia e Toscana.  Questo è quanto ci comunica l’ ufficio stampa.

A giugno  i visitatori potranno ammirare le fioriture delle ortensie passeggiando nei Giardini di Malingri di Bagnolo (Cuneo) e fino a luglio potranno vedere in fiore azalee, rododendri e ortensie nei Giardini di Villa Taranto (Verbania), che hanno preso forma a partire dal 1935 nella proprietà del capitano scozzese Neil Mc.Eachar, nobile facoltoso che si poté dedicare a tempo pieno alla botanica, al giardinaggio e ai viaggi rientrando in quella ristretta categoria di appassionati gentiluomini del Novecento che riuscirono a fare più volte il giro del mondo alla ricerca di nuove piante da acclimatare nei propri giardini.

Salendo all’Oasi Zegna (Trivero -BI), giugno è il momento ideale per immergersi nella coloratissima Conca dei rododendri. A partire dagli anni Venti, Ermenegildo Zegna  piantumò oltre 500.000 conifere e centinaia di azalee, dalie, ortensie ma soprattutto rododendri, provenienti principalmente dai vivai del Belgio. La valletta ha assunto la fisionomia attuale negli anni Sessanta grazie all’architetto paesaggista Pietro Porcinai e all’intervento dell’architetto Paolo Pejrone, autore della recente ristrutturazione.

Sul Lago di Como le azalee saranno in fiore a Villa del Grumello (Como) che ospitò tra gli altri Alessandro Volta e Ugo Foscolo, mentre per vedere non solo le azalee ma anche i rododendri si possono scegliere a Bellagio i Giardini di Villa Melzi d’Eril. Giugno e luglio sono anche i mesi migliori per visitare a Varenna in provincia di Lecco i Giardini di Villa Monastero, quando saranno fiorite le ortensie e le numerose specie botaniche particolari e rare provenienti da tutto il mondo, che vengono di anno in anno incrementate.

Scendendo a Milano, a Villa Borromeo Visconti Litta (Lainate) lunghissime siepi di ortensie accompagnano il visitatore nei giardini all’italiana che sorprendono con giochi d’acqua.

Tappa successiva in Liguria, a Genova nel parco di Villa Serra che dal 2015 si è arricchito, nel rispetto dell'impianto paesaggistico originario, di una collezione di ortensie (Hydrangea) unica in Italia, con oltre 1300 piante di quasi 200 tra specie e varietà che restano in fiore fino a settembre. 

Infine a Firenze per vedere le azalee dei Giardini di Villa Gamberaia (Settignano): un concentrato di sapienza architettonica e paesaggistica dal Seicento al Novecento con una vista spettacolare che spazia sulla città di Firenze e sulla valle del fiume Arno.

 

Grandi Giardini Italiani è la rete di giardini d’eccellenza fondata nel 1997 da Judith Wade, inglese di nascita ma italiana d’adozione.

Grandi Giardini Italiani, di cui fanno parte più di 120 giardini in 11 Regioni italiane, con l’aggiunta della Città del Vaticano, e che conta 8 milioni di visitatori all’anno, si pone come riferimento per il cosiddetto Horticultural Tourism, un settore in costante espansione grazie all’interesse culturale crescente di Italiani e stranieri verso il patrimonio pubblico e privato costituito dagli splendidi giardini all'italiana di cui il nostro Paese è ricco.

Grandi Giardini Italiani è un marchio di qualità e, grazie agli elevati standard di manutenzione e gestione richiesti ai giardini per entrare a far parte del network, è anche sinonimo di sensibilità alla cultura del verde.

Per maggiori informazioni si può consultare www.grandigiardini.it
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lunedì 11 aprile 2016

FILIPPO BIAGIOLI ESPONE A VERCELLI


VERCELLI: PERSONALE DI FILIPPO BIAGIOLI ALLA CASA D’ ARTE
 

Vercelli – S’ inaugura sabato prossimo, 16 aprile, alle ore 18,00 la personale dell’ artista toscano Filippo Biagioli allestita  presso lo spazio espositivo della Casa d’Arte in via Vibio Crispo 3, titolata  “tra stupore e innovazione”. Da tempo affezionato a questa città e soprattutto alla Casa d’Arte: già ospite nel 2007 e 2008 negli spazi della Casa d’ Arte di Vercelli e di Imperia, vi ritorna con una personale fedele alla cifra stilistica e alla poetica che aveva incantato con la sua immediatezza stralunata. Ora le opere di piccolo formato, di solito su tela, e quelle più grandi, su tavola, esprimono una figuratività gremita di personaggi e oggetti riconoscibili in una loro improbabile azione cinetica, nel più delirante dei modi e dei mondi possibili. Una questione di sintassi e di lessico: fulminei racconti-sequenze minime di segni, come scrive la critica d’ arte Luisa Facelli.

Raffaele Bozzi invece sottolinea che i quadri di Filippo sono amuleti e maschere per evitare la perdita del nostro IO. Noi crediamo che il linguaggio di un bimbo sia analfabeta, forse sarebbe più giusto chiamarlo "non condizionato". Nel caso del Biagioli, è provocazione, sberleffo, sfida. La paura è verso se stesso ed il coraggio lo acquista nella sfida da portare agli altri. ... Filippo Biagioli è lo sciamano che dipinge le figure augurali per il futuro dell'umanità.


Filippo Biagioli è uno degli artisti più immediati, spontanei e sinceri che sia dato incontrare e la sua Analphabetic Art è lo specchio fedele del suo limpido e schietto approccio al fare arte: già, nel panorama odierno, appare anomalo e interessante che un artista si autodefinisca, crei in qualche misura una sua corrente, senza interventi "dall'alto" che spesso coincidono con pure operazioni commerciali, ma l'analphabetismo artistico è qualcosa di più di un rigurgito individuale verso lo strapotere del mercato, è soprattutto una ricerca di un punto zero, di una tabula rasa da cui ricominciare a creare senza condizionamenti. Non esiste assolutamente alcuna rivendicazione di ignoranza in questo progetto, anzi il retroterra culturale di Biagioli è ampio e variegato, ma il motore primo è semplicemente la volontà e il bisogno di dipingere senza porsi futili problemi di retroterra, quando troppi artisti si lasciano ingabbiare dalla vana ricerca di un segno originale, che spesso risulta sterile e banalmente ripetitivo. (Elisabetta Rota)

Ecco fatto: il Biagioli di oggi è l’adulto che non “descrive” più sogni, incubi, paure, ma che li “racconta” con più sottile allusività. Come dire che ormai è finita l’età d’oro e se pure la si rievoca spesso, essa tradisce l’adulto disincanto. E’ il consapevole scotto da pagare per intraprendere nuove vie come persona e come artista. Ugualmente dal punto di vista della tecnica utilizzata. Adesso anche dedicata alla realizzazione di deliziose coloratissime sculture lignee: totem, robot, simulacri di un investimento di energie fantasiose di un “primitivismo” alquanto ricco e non da poco… Oggi un’altra delle novità di Biagioli; sperimentazione raffinata che guarda alla fotografia come a un medium su cui esercitare tecnica e creatività. E continua la Facelli: anche quella stagione declina ormai nella consuetudine: non siamo più post di nessun post-moderno (personalmente sono costituzionalmente e intellettualmente post-arcaica). Meno male che Filippo è ancora Filippo e non patisce soggezioni in questa società che ora qualcuno ha definito “liquida” e non senza ragione. Meno male che lo possiamo guardare immedesimandoci nel suo stupore genuino, ma non ingenuo. Lui spalanca gli occhi mentre immagina e dipinge con stupore gli occhi sgranati delle sue donne “Medusine” con capigliature dalle proporzioni spropositate, come tutto il resto. Stupore contagioso, il bisogno di dipingerli per noi proprio così.

 La personale di Filippo Biagioli “tra stupore e innovazione” , gode del Patrocinio della città di Vercelli e  resterà visitabile fino al 22 maggio, su appuntamento telefonico  al 347 2554103 e 328 6725445.

sabato 2 aprile 2016

Roberto Gianinetti espone a Vercelli


DUE MOSTRE A VERCELLI PER L’ INCISORE ROBERTO GIANINETTI

“Soft machine” e “Annunciazioni” al Museo Borgogna e Confraternita San Vittore

                             la critica d' arte Luisa Facelli presenta la mostrea di Roberto Gianinetti
 
Vercelli - Apriranno al pubblico, ci comunica l’ ufficio stampa , domenica 10 aprile le mostre di Roberto Gianinetti Soft machine” e “Annunciazioni” allestite contemporaneamente in due sedi cittadine: il Museo Borgogna e la Confraternita di San Vittore.

Un progetto espositivo che vede la collaborazione in sinergia tra l’artista, il Museo Borgogna, l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi e la sezione vercellese del Lions Club. Le mostre, curate da Daniele De Luca e Cinzia Lacchia, saranno accompagnate da un catalogo illustrato, con testi critici di Luisa Facelli, e realizzato grazie alla generosità dell'Arcidiocesi il cui ricavato verrà devoluto all’Unione Italiana Ciechi di Vercelli per l’acquisto di un cane guida, oggetto del Service del Club.

Le due mostre parallele si svilupperanno con tecniche e tematiche ben differenziate completandosi a vicenda.

In San Vittore prevarrà il tema sacro dell’Annunciazione, elaborato attraverso un percorso suggestivo sulle carte inchiostrate da Roberto Gianinetti che ha preso vita dal dialogo con l’opera di Bernardino Lanino custodita al Museo Borgogna.

In museo invece saranno protagoniste di “Soft machine” le sperimentazioni di stampa a rilievo in bianco con l’uso del torchio manuale: un insieme di lavori in cui è prevalsa la conoscenza dei supporti e della tecnica con tematiche che richiedevano quello che Gianinetti definisce un “isolamento morbido”.

E ancora, il tema dell’incontro e di ciò che accade “subito prima e subito dopo” in una rielaborazione e ricostruzione di idee che, partendo da un repertorio classico, ha coinvolto altri co-workers artisti come Serena Rubini (soprano), Massimiliano Genòt (pianoforte), Paolo Boggio (compositore) e Emanuele Olmo (videomaker) insieme a Luisa Facelli (testi) in San Vittore, in dialogo distante con l’assenza di colore colmata dalla profonda tatticità (e vicinanza allo scopo del service rivolto ai non vedenti, in fondo) delle opere al Borgogna.

Domenica 10 aprile alle 16 al Museo Borgogna verrà proposta la visita guidata a “Soft machine” condotta dall’artista Roberto Gianinetti e, a seguire, l’evento proseguirà alle 18 in San Vittore, sempre accompagnati dall’incisore, dove è previsto un concerto di Serena Rubini, Massimiliano Genòt e Paolo Boggio.

Su prenotazione al numero 0161.252764; costo 10 euro.

Roberto Gianinetti, è un incisore vercellese diplomato a Brera in xilografia e rilievografia. Ha insegnato in diversi centri di formazione artistica sia in Italia che all’estero (Brera, Accademia ACME a Milano, Kaus a Urbino…) partecipando costantemente alle principali esposizioni internazionali di incisione. Si occupa quasi esclusivamente di ricerca nel campo della rilievografia i suoi lavori sono presentati in folio, sotto forma di libri d’artista, stampe d’arte su tessuti e vestiti, come installazioni teatrali e musicali.

Le esposizioni sono realizzate con il patrocinio del Comune di Vercelli, Provincia di Vercelli, Regione Piemonte e ATL Valsesia Vercelli e con il sostegno di Compagnia di San Paolo e Cassa di Risparmio di Vercelli.

 

"Forme erranti" di Albina Dealessi a Cuccaro


“FORME ERRANTI” DI ALBINA DEALESSI A CUCCARO

Cuccaro (AL) – S’ inaugura domenica 10 aprile, alle ore 10.45, la personale di Albina Dealessi “Forme erranti” allestita presso la sala Don Caprino al piano superiore del Museo Colombiano di via Mazza 1.
xilografia di Albina Dealessi
Con questa personale, già presentata  lo scorso dicembre a Gavi presso Spazioarte, l’ artista propone una serie di xilografie (incisioni su legno) a colori, stampate su carta-cotone. Forme erranti, sottolinea Albina Dealessi, sono moltissime, fanno i movimenti più strani, si spostano e poi si ricompongono. Possono formare altre forme: è un percorso nuovo che deve essere reinventato. Sono infatti incisioni astratte, a più passaggi e colori, spesso pezzi unici, che traggono origine dai suoi lavori ad olio perché Albina Dealessi ha visto nei colori delle pennellate le forme da reinventare. Nel pomeriggio l’ artista terrà un laboratorio artistico per i bambini.

L’ evento rientra nella manifestazione “Naturalmente a Cuccaro”, realizzata dalla Pro Loco Cuccarese, con il Patrocinio del Comune, della Regione e di UNPLI, che presenta il 9 e 10 aprile un ricco programma, con passeggiate alla scoperta di erbe, la camminata di Emergency, appuntamenti gastronomici, la fiera-mercato con bancarelle di prodotti naturali e di artigianato. La domenica un trenino express è a disposizione per la visita del paese e di cantine. La giornata sarà rallegrata dal gruppo musicale “Spunciaporchi” che si esibiranno in canti popolari.

La mostra “Forme Erranti” è visitabile fino al 17 aprile 2016 il pomeriggio dalle 16 alle 19 su appuntamento telefonico 335.5932500 oppure 338.7507209. 
 

 

Inaugurata a Omegna la mostra "L' isola che (non) c'é"

Inaugurata a Omegna la mostra "L' isola che (non) c'è"

Nadia Presotto e Renato Luparia
                                                       una parte del pubblico presente
Successo di pubblico e critica per la mostra "L' isola che (non) c'è" allestita presso Aglaia Arts & Crafts di Omegna, sul lago d' Orta, inaugurata sabato 2 aprile alla presenza di un numeroso pubblico.
Partecipano gli artisti: Alessandro Bani, Giugi Bassani, Roberto Borghini, Carlo Casanova, Franco Corelli Pasquali, Giovanni Crippa, Piero Dudreville, Renato Luparia, Guido Montemartini, Nadia Presotto e Sandra Vinotti.
La mostra è visitabile fino al 23 aprile da giovedì a sabato dalle 16.30 alle 19.00, con ingresso libero.